Propaganda vaccinale indirizzata ai minori

ISTANZA ALL’AUTORITA’ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA, ALL’AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E AL COMITATO MEDIA E MINORI C/ MISE

Pubblichiamo di seguito il contenuto dell’istanza inviata il 24/12/2021 e condivida con la Rete Nazionale Scuola in Presenza.

OGGETTO: PROPAGANDA VACCINALE INDIRIZZATA AI MINORI E AI RAGAZZI.

Con la presente l’Associazione Umanità e Ragione chiede l’intervento degli Organismi in indirizzo affinché si proceda all’inibizione e stigmatizzazione della campagna mediatica direttamente rivolta ai minori in materia vaccinale.

In particolare ci riferiamo allo spot realizzato dal Gruppo Editoriale GEDI rinvenibile anche sul sito dell’onorevole Francesca Donato:

nonché allo spot mandato in onda sulle reti Rai da metà dicembre, e commentato da Robby Giusti qui:

https://fb.watch/a2HYPTr2Xs/

Entrambi gli spot sono espressione del marketing più becero, inopinatamente rivolto a soggetti, i bambini, ai quali non compete la scelta di aderire o meno ad una campagna vaccinale peraltro facoltativa.

Diversamente ha fatto la Regione Emilia Romagna che ha, correttamente, ideato un messaggio rivolto ai genitori, e non ai bambini.

https://www.bing.com/videos/search?q=proteggi+chi+ami+emilia+romagna&&view=detail&mid=DF2833B2AD6474798F30DF2833B2AD6474798F30&&FORM=VRDGAR&ru=%2Fvideos%2Fsearch%3Fq%3Dproteggi%2Bchi%2Bami%2Bemilia%2Bromagna%26FORM%3DHDRSC4

Riteniamo che le critiche già espresse circa tali scelte comunicative non siano sufficienti, occorrendo che gli Organi di vigilanza richiamino alla mente del decisore politico, nonché della miriade di decisori locali, e del pubblico in generale, i principi basilari del rispetto della personalità dei minori.

Le comunicazioni pubblicitarie disposte o avallante dal Governo violano palesemente la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e precisamente le seguenti norme:

Gli Stati parti adottano tutti i provvedimenti appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione o di sanzione motivate dalla condizione sociale, dalle attività, opinioni professate o convinzioni dei suoi genitori, dei suoi rappresentanti legali o dei suoi familiari. (Art. 2 comma 2)

Gli Stati parti si impegnano ad assicurare al fanciullo la protezione e le cure necessarie al suo benessere, in considerazione dei diritti e dei doveri dei suoi genitori, dei suoi tutori o di altre persone che hanno la sua responsabilità legale, e a tal fine essi adottano tutti i provvedimenti legislativi e amministrativi

Appropriati (art. 3 comma 1)

Gli Stati parti rispettano la responsabilità, il diritto e il dovere dei genitori o, se del caso, dei membri della famiglia allargata o della collettività, come previsto dagli usi locali, dei tutori o altre persone legalmente responsabili del fanciullo, di dare a quest’ultimo, in maniera corrispondente allo sviluppo delle sue capacità, l’orientamento e i consigli adeguati all’esercizio dei diritti che gli sono riconosciuti dalla presente Convenzione (art. 5 comma 1)

Nessun fanciullo sarà oggetto di interferenze arbitrarie o illegali nella sua vita privata, nella sua famiglia, nel suo domicilio o nella sua corrispondenza, e neppure di affronti illegali al suo onore e alla sua reputazione.

Il fanciullo ha diritto alla protezione della legge contro tali interferenze o tali affronti (Articolo 16 commi 1 e 2).

Il tenore semplicistico e pressapochistico delle comunicazioni ne rende evidente la finalità e il target di riferimento.

Ne valga l’argomento che detti spot sarebbero destinati agli adolescenti, in considerazione della naturale capacità di discernere di questi e della valutazione che l’ordinamento attribuisce alla volontà del minore. Se infatti l’adolescente è invitato ad informarsi e a formarsi un’opinione propria è di palmare evidenza che la comunicazione dovrà rispettare i canoni dell’informazione destinata al pubblico adulto, e anzi dovrà essere ancor maggiormente trasparente dettagliata ed inequivocabile, vista la ridotta capacità di analisi critica in chi non ha ancora raggiunto la maturità, con la conseguenza che non sono ammissibili grossolane imprecisioni e omissioni (come ad esempio ai rischi di effetti collaterali anche a lungo termine).

La stessa Convenzione dispone:

Gli Stati parti riconoscono l’importanza della funzione esercitata dai mass media e vigilano affinché il fanciullo possa accedere a una informazione e a materiali provenienti da fonti nazionali e internazionali varie, soprattutto se finalizzati a promuovere il suo benessere sociale, spirituale e morale nonché la sua salute fisica e mentale (art. 17).

Desta preoccupazione la deriva delle Istituzioni italiane e di parte della Magistratura.

Alcune pronunce dei Tribunali di merito hanno tenuto conto della volontà del minore allorché essa era allineata al pensiero dominante della vaccinazione a tappeto, disponendo vice versa di disattendere la volontà dell’adolescente allorché egli si professi contrario alla vaccinazione sulla propria persona.

Ciò contrasta con l’art. 14 della Convenzione: Gli Stati parti rispettano il diritto del fanciullo alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.

E pertanto se all’adulto è data facoltà di scegliere se non vaccinarsi, non è dato sapere per quale motivo all’adolescente tale facoltà sia negata.

Negli ultimi giorni alcuni Sindaci chiedono a gran voce il green pass per le scuole frequentate da bambini e ragazzi. Ebbene gli Organismi in indirizzo potrebbero intervenire sul nascere a difesa del diritto dei fanciulli a non essere discriminati, semplicemente rammentando a chi di dovere il diritto di tutti i ragazzi di accedere alla scuola.

Gravissima l’affermazione del sindaco di Bologna, il quale avrebbe detto, se confermato, che la Dad deve essere riservata “ai figli dei non vaccinati” potendo gli altri, i figli dei vaccinati, frequentare in presenza.

Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione, e in particolare, al fine di garantire l’esercizio di tale diritto in misura sempre maggiore e in base all’uguaglianza delle possibilità: a) rendono l’insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti (art. 28 comma 1).

Peraltro, simili vergognosi “auspici” non fanno che aggravare una realtà già fortemente discriminatoria e violativa del diritto alla privacy dei bambini e dei ragazzi, consacrata negli attuali protocolli scolastici che prevedono quarantene differenziate sulla base dello status vaccinale degli alunni.

Vi è da domandarsi quale insegnamento stiano ricevendo i nostri giovani dalle vicende di queste settimane: essi sono condannati a vivere un tempo in cui si teorizza e si attua la discriminazione sistematica di una parte della popolazione, in cui gli insegnanti domandano con fare inquisitore agli studenti chi sia inoculato e chi no; un tempo in cui viene minacciata la perdita di diritti costituzionali a coloro che esercitano la facoltà di non sottoporsi ad un trattamento sanitario, un tempo in cui gli stessi insegnanti, come altri onesti lavoratori, sono allontanati dalle scuole e privati dei mezzi di sussistenza,

Gli Stati parti convengono che l’educazione del fanciullo deve avere come finalità:

a) favorire lo sviluppo della personalità del fanciullo nonché lo sviluppo delle sue facoltà e delle sue attitudini mentali e fisiche, in tutta la loro potenzialità;

b) sviluppare nel fanciullo il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e dei principi consacrati nella Carta delle Nazioni Unite;

c) sviluppare nel fanciullo il rispetto dei suoi genitori, della sua identità, della sua lingua e dei suoi valori culturali, nonché il rispetto dei valori nazionali del paese nel quale vive, del paese di cui può essere originario e delle civiltà diverse dalla sua;

d) preparare il fanciullo ad assumere le responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di uguaglianza tra i sessi e di amicizia tra tutti i popoli e gruppi etnici, nazionali e religiosi e delle persone di origine autoctona;

e) sviluppare nel fanciullo il rispetto dell’ambiente naturale. (art. 29) 

E in ultima analisi ci domandiamo quale sia il ruolo degli organismi in indirizzo se non quello di vigilare e vegliare sulle giovani generazioni e tutela loro e del futuro della Nazione.

Certi di un celere e determinante intervento,

porgiamo cordiali saluti e auguriamo i migliori auguri per il Santo Natale.

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